La Tecnica del supermercato? Funziona funziona..
Da buon figlio di salumiere quale sono (mio padre è titolare di un supermarket di alimentari) non potevo non parlarti della tecnica del supermercato.
Quante volte ti è capitato di andare sicuro verso un reparto per prendere la Nutella e ti ritrovi la pasta?
Quante volte, e questo credo sia l’esempio più eclatante, ti è capitato di andare da DECATHLON (o MediaWorld) e accorgerti che le Mute da Sub da essere il primo reparto sulla sinistra dopo due settimane sono l’ultimo sulla destra?
Un assiduo frequentatore di Decathlon e MediaWorld come me (e qui si vede la fidelizzazione del cliente…) queste situazioni le ha vissute di certo.
Addirittura Decathtlon si è attrezzato con i reparti a rotelle (approccio modulare), facili da spostare e posizionare.
Quando entri per la prima volta in un supermercato non hai la benchè minima idea di dove si trovino i prodotti che cerchi e cosi inizi a girare per capire come sono stati disposti i prodotti e quindi “per esclusione” riesci a trovare i reparti che ti servono.
E’ vero anche che quando hai preso familiarità con il supermercato e quindi conosci “la mappa” per portarti a casa acqua, pane e mortadella involontariamente la tua attenzione si focalizza SOLO su quei prodotti.
Ecco perchè i commercianti cambiano l’ordine dei reparti. Mischiando i reparti si stimola il cliente a focalizzare l’attenzione anche su altri prodotti e su altre offerte che altrimenti non avrebbe mai visto.
Questo è un approccio mentale dettato dal meccanismo sinaptico (pigro) del nostro cervello che tende a far intraprendere sempre la strada più breve, motivo per il quale i cambiamenti di qualsiasi genere generano confusione, disorientamento.
Con buonissima probabilità il cliente farà parzialmente il percorso di routine e poi inizierà a crearsi un nuovo percorso. Giusto per fare una ipotesi vediamo un’immagine:
MA COME SI APPLICA QUESTA TECNICA ONLINE?
Supponiamo tu stia pubblicando dei banner di affiliazione o degli annunci Ad-sense per guadagnare relativamente dalle commissioni affiliato e dai click sugli annunci Ad-sense.
Visitando sempre un sito web il tuo utente tipo avrà ormai preso le misure rispetto a questi spazi pubblicitari e li salterà sistematicamente.
In questo layout un utente sà che se vuole fare una ricerca deve andare in alto a destra (quindi se è abituato ad utilizzare questo strumento gli verrà facile ed automatico andare in alto a destra)
Stessa cose per le categorie e i post.
Cambiare la posizione di uno spazio per il quale è richiesta l’azione dell’utente genererà quella confusione che porterà l’utente a foocalizzare l’attenzione anche su parti del sito che ormai non guardava più.
In questo caso cambiando leggermente l’ordine degli elementi l’utente non vedrà subito il post ma il banner o gli annunci adsense. Ovviamente ci sono miriadi di combinazioni da adottare questi sono solo d’esempio.
In questo modo, facendo l’esempio di Ad-Sense, noterà gli annunci contestuali e aumenterai notevoltmente la percentuale di click sui tuoi annunci e quindi maggiori guadagni.
Che ne pensi di questa tecnica? Fammi sentire come sempre la tua! 😉
Peter ha detto:
Davvero interessante!
Andrea Leti ha detto:
Grazie a te la lettura Peter
Anna ha detto:
Non ci avrei mai pensato! Ma allora funzionerà anche per focalizzare l’attenzione su certe parti del tuo sito, piuttosto che su altre…per esempio se hai un post che vuoi evidenziare o un articolo da riproporre ecc., basta creargli una posizione che non sia familiare all’utente del sito e il gioco è fatto!
Elena ha detto:
Si in parte può funzionare però non esagererei troppo perchè poi si ottiene l’effetto contrario. Mi è capitato di vedere qualcosa del genere in alcuni siti di radio locali che quotidianamente ascolto in streaming. Mi è spesso capitato di dover consegnare un lavoro e andare di fretta e l’inica cosa che voglio la mattina è accendermi la radio on line per darmi la carica, ecco che mi devo andare a cercare dove ogni volta hanno posizionato l’accesso, così finisco per spazientirmi e andare in altri siti che in questo sono più statici ma che sento più “a mio agio” perchè so dove trovare le cose…
Andrea Leti ha detto:
Ciao Elena,
probabilmente l’unica cosa da non cambiare è proprio l’accesso.
Se la tua webradio cambia l’unica cosa per il quale esiste allora c’è un errore di progettazione più che una mal applicazione di questa tecnica.
Ad ogni modo ogni questa tecnica, credevo fosse trapelato, non va bene per tutti i contesti.
salvo ha detto:
Articolo molto interessante e complimenti con cui gestisci gli inviti a noi utenti.
Grazie
Andrea Leti ha detto:
Grazie a te Salvo per la pazienza con cui mi segui. 🙂
Marco ha detto:
Complimenti un ottimo articolo!
Per quanto tempo consiglieresti di mantenere un determinato schema prima di cambiarlo? Rendendo questa procedura troppo frequente, non si tende ad infastire il visitatore/cliente?
Grazie
Marco
Andrea Leti ha detto:
Ottima osservazione Marco!
I tempi giusti non esistono. Su questo blog cambio le cose quando una detarminata azione degli utenti in calo raggiunge un punto limite(da me prestabilito) e questo per “ri-stimolare” gli utenti a compiere l’azione da me voluta.
irene7066 ha detto:
Hai ragione, funziona!! Proprio venerdì scorso mi sono recata al solito supermercato e per cercare alcuni prodotti mi sono automaticamente recata ai soliti scaffali dove sapevo fossero collocati e…. indovina! Stavano “traslocando” la metà degli scaffali, o meglio dei prodotti, in altri posti e ovviamente sono rimasta molto disorientata e sono stata OBBLIGATA a guardare dappertutto per trovare quello che cercavo!! Bene, ora da te vengo a sapere che la stessa tecnica viene utilizzata anche per i siti web… non ci avevo pensato! Credevo che si trattasse di un innocuo re-styling del sito per loro motivi organizzativi o per voglia di svecchiarlo e renderlo più attraente. Ma se al supermercato sotto casa non posso rinunciare e mi devo adattare, come ha detto qualcun altro di siti web se ne trovano in grande quantità e si fa presto a navigare altrove… verso siti più comodi, chiari, semplici e facilmente comprensibili, senza troppi banner pubblicitari e lampeggianti (fastidiosissimi). E devo dire che finora il tuo sito offre queste ultime positive soluzioni: chiaro, semplice, ordinato e non abbagliante. Ciao.
Antonella ha detto:
Davvero illuminante…certo è che bisogna valutare con molta attenzione come e quando (oltre che quanto!) modificare ‘gli scaffali’ del proprio sito. Puoi dirmi se ci sono strumenti o metodologie che ti aiutano ad avere uno spunto?
Grazie per le condivisioni come sempre validissime.
ciao
Antonella
Andrea Leti ha detto:
Ciao Antonella,
non c’è una regola fissa.
Per ricavare risultati degni di nota o comunque vantaggiosi l’importante è TESTARE, TESTARE e TESTARE.
😉
maria ha detto:
è stato veramente utile! GRAZIE 1000!
Andrea Leti ha detto:
Grazie a te per la lettura.. 🙂
Antonio ha detto:
molto interessante in effeti è vero il cervello si impigrisce solo su quello per cui provvisoriamente è interessato
Dana ha detto:
Piccole dritte per grandi risultati! Provero’, grazie dello spunto!
Simone ha detto:
Molto interessante Andrea!
Personalmente ho sempre qualche problema nello scegliere il posizionamento dei banners pubblicitari , a volte penso che messi tutti nella stessa parte della pagina potrebbero infastidire il lettore. Nell’ultima immagine che hai messo non pensi che possa risultare troppo “pesante” il posizionamento con i banners uno dopo l’altro?
Ovviamente questa é solo una mia impressione e non ho la tua stessa esperienza in campo.
A presto
Simone