Quanto devo far pagare per il mio lavoro creativo?
Calcolare un preventivo o comunque saper attribuire un valore monetario al lavoro che ti si prospetta di realizzare è una delle attività meno affascinanti di tutte le belle cose che un creativo può fare.
Che si parli di creare un logo, di una landing page, di un intero sito web vetrina o un complesso sito ecommerce (e chi più ne ha più ne metta…), l’attribuzione di valore monetario al lavoro creativo, ha varibili e dinamiche spessissimo diverse se le mettiamo a confronto con la gestione dei prezzi che un commerciante di alimentari, come mio padre, ha per poter riuscire a ricavare l’utile da un prodotto che ha pagato prima ancora di venderlo, sapendo bene che se non lo vende ci ha rimesso.
Il commerciante acquista a X e lo vende a Y.
Per il lavoro creativo il magazzino non serve.
L’acquisto non serve (salvo l’acquisto di immagini, script ecc..).
Nel 90% dei casi il creativo freelance si ritrova a dover trasformare qualcosa di astratto, come il tempo e le competenze, in qualcosa di fisico: la moneta.
Tutto inizia dal preventivo. Quest’ultimo poi sembra essere diventato uno spauracchio, una fonte di nervosismo, di inspiegata tensione, di paura e di sottovalutazione del valore del proprio tempo, della propria vita.
Eppure se ci pensi bene il semplice rilascio del preventivo è in qualche modo il primo strumento che hai per posizionarti nel mercato.
A questo punto potrei fare un elenco infinito di domande che ricevo durante tutto l’anno da qualsiasi tipologia di lettore: dal giovane o adulto che sta pensando di iniziare, ma anche titolari di partita iva che chiedono un riscontro con un “collega”.
Mi riferisco a domande del tipo:
- “Andrea secondo te per un sito che fa, questo, questo…., questo ho chiesto….. Che dici va bene?”
- “Come fai a stabilire il giusto prezzo per un sito internet?”
- “Andrea, mi aiuteresti a capire come fare un preventivo e non perdere il cliente?”
e domande attinenti all’argomento preventivo…
Con il passare del tempo ho capito che un creativo non può avere regole standard valide per tutti.
E, SECONDO ME, non può avere un listino.
Mi prendo la responsabilità di dire, visto che siamo sul mio sito 😀 , che se trovi un web designer che ti manda un listino prezzi allora è meglio se lo metti da parte.
Ogni cliente deve essere trattato come una nuova Finale di Champions Leaugue (mentre ti scrivo ho solo un gesso alla gamba per essermi fratturato una caviglia giocando a calcio 😀 ).
Tornando a noi, ci devi mettere tutta la passione e le competenze che hai, senza risparmiarti, sul piatto.
Inoltre, ogni cliente è una persona unica, e come tale ha una propria storia dietro le spalle. Una storia fatta spesso di delusioni (magari proprio per altri lavori da web designer o creativi) che migliorano o peggiorano la fiducia nei tuoi confronti e che quindi gli fa vedere le cose, influenzata anche da un mix di esperienze, successi e fallimenti della sua vita passata o peggio ancora del momento in cui ti sta contattanto, che crea una prospettiva sicuramente diversa dalla tua di prospettiva, dal tuo modo di vedere il rapporto che instaurerai con lui.
Ogni cliente, ha il suo carattere, le sue necessità, le sue particolarità che puoi conoscere solo dopo, ma che è meglio se scoprissi prima…..
…insomma ad ogni cliente un preventivo a se!
Per fare un esempio veloce c’è il cliente:
– “so tutto io!”
– “sei un genio!”
– “bravissimo! Andrea solo una cosa…..mi sposti di 1,456 micropixel verso destra il bottone? 🙂 ”
Dovresti aver capito.
Per queste e per tantissime altre dinamiche è a mio avviso impossibile stabilire il giusto prezzo a tavolino.
OK, Il prezzo è giusto (?)
Mi viene in mente la canzoncina del famoso programma di Iva Zanicchi
in onda negl’anni 90 (Pa pa pa ra pa, Pa ra pa pa ra…..)
Ma che cos’è il prezzo?
Steve Jobs, in una intervista che trovai alle 02.00 di un venerdì notte su la 7,
in merito alla questione prezzo elevato del suo iPod, sviando le domande del giornalista disse:
Le persone con il denaro non comprono solo l’ipod,
che di per sè è un ammasso di circuiti, plastica e alluminio,
quel che acquistano realmente è un desiderio insoddisfatto
In quell’intervista Jobs veniva intervistato sull’iPod. Era il periodo post lancio del prodotto.
(l’ipod fu la rivoluzione tecnologica per la musica che diventò cosi tascabile)
Quella di Jobs a mio avviso è una mezza verità o comunque è una verità valida nel suo caso.
Allargando la macroarea, le persone acquistano prodotti e servizi principalmente per:
- Un problema da risolvere
- Un desiderio insoddisfatto
Il prezzo non è altro che il valore monetario di un problema risolto o di un desiderio insoddisfatto.
Quello che compra da te non è il sito, ma la possibilità di comunicare come vuole lui alla sua community, alla sua nicchia di persone.
Lui da te acquista la soluzione al suo problema o desiderio insoddisfatto.
La soluzione, stampatelo bene in mente questo!
Ora, quanto vale tutto questo per lui?
Quanto gli costa rimanere ancora con il problema?
Quanto sei strategicamente importante e competente per risolvere il suo problema?
Lo so Andrea ma c’è la crisi,
quanto potrei mai chiedere…
Che la politica abbia generato questa crisi a tavolino, si sapeva. Poi se credi a Babbo Natale sono problemi tuoi… (io non credo ne a Babbo Natale ne alla crisi)
Ok, ok non insisto… “c’è crisi”!
Per lui… e per te?!!?
Una delle cose che noto spessissimissimo specie per chi è all’inizio e soprattutto se è giovane è l’autosabotaggio!
Un fenomeno innaturale se vogliamo, visto che dovresti viverci di questo lavoro.
Ci si preoccupa che il cliente rifiuti l’offerta perchè c’è la crisi e non è teoricamente disposto a pagare quanto gli viene chiesto.
E perchè tu dovresti essere disposto ad avere meno?
Come questa, una serie infinita di ipocondriaci pensieri e fittizzi motivi induconotroppe volte il freelance a chiedere poco o addirittura farlo gratis
perchè “è facile”, perchè “tanto a me non costa nulla, ho perso solo tempo”…
…posso continuare fino a domani.
NO! NO! NO! e NO! L’ho detto No? 🙂
Il prezzo basso, mai il gratis, lo accetto e lo apprezzo solo se si è consapevoli che il numero dei problemi risolvibili con le competenze in valigia in quel momento è limitato oppure si è consapevoli di non essere in grado ancora di realizzare lavori di alta qualità. Questo ti fa onore, anche se non sempre paga e poi vedrai perchè.
Ma poi basta! Se il caso appena descritto non è il tuo è giusto che tu debba chiedere il giusto prezzo per il tuo lavoro
- Le giornate passate a studiare, a documentarsi sulle novità
- Le giornate passate a fate test
- Le giornate passate a debuggare quella funzione che fa quella tal cosa…
- Le giornate che passerai su skype con lui per le modifiche
- Le giornate che passerai a realizzare il suo lavoro
- Ecc. ecc.
Non sei mai troppo giovane ne inesperto per dare valore al tuo lavoro, per dare valore alla tua vita.
La questione urgenza
L’urgenza è una cosa che mi fa spesso ridere.
Nel 99% dei casi alla domanda di prassi: “In che tempi prevedi di realizzare e lanciare tutto?” La risposta è “Subito!”.
Questo però io lo chiamo folklore del freelance. Il mondo va veloce. E le persone pensano sempre più veloce.
La questione è sempre da valutare e da schedulare se poi l’urgenza si verifica essere reale.
Perchè un lavoro urgente costa di più di un lavoro schedulato?
Vediamo un esempio doloroso:
Se ti scoppiasse un mal di denti lancinante, forte a tal punto da farti urlare e contorcere dal dolore e avresti una sacca piena di soldi,
cosa faresti se ti trovassi davanti un dentista specialista nel risolvere in breve tempo quel preciso problema che hai tu?
Quanto saresi disposto a pagare pur di non urlare più di dolore?
Non so perchè ma sarei pronto a scommetterci che quella sacca la cederesti tutta… 😉
Lui vince e perde tu vinci più volte
Questa è una regola sacrosanta! Come dicevo prima ogni cliente deve essere trattato come una finale di Champions Leaugue.
Se dai tutto, il tuo cliente lo capirà. Se ti appassioni al suo progetto, se ci metti del tuo, se porti valore al suo progetto condividendo con saggezza il mix di competenze ed esperienze che porti sempre dietro con te, allora i risultati si vedranno.
Un cliente soddisfatto perde valore monetario (il prezzo del lavoro), ma guadagna i risultati della soluzione al problema che gli hai fornito.
Tu guadagni la sua stima e apprezzamento, ti guadagni pubblicità e passaparola guidati dalla stima e infine ci guadagni anche economicamente.
Come mi comporto quando mi chiedono un preventivo
A tutte le persone che mi contattano, tramite il modulo contatti di questo sito, via mail, via faebook ecc.
chiedo sempre un appuntamento skype nel quale oltre ad avere il piacere di farne la conoscenza,
riesco a comprendere bene la natura di questa esigenza a scendere nei dettagli e a farmi un’idea di chi ho di fronte.
Ovviamente parlo di Skype, perchè il 90% dei contatti che ricevo non sono provenienti dalla mia città. Inutile dirlo, se arriva un contatto da una persona di Bari o provincia ci organizziamo per incontrarci davanti ad un buon caffè che è sempre tutta un’altra cosa.
Con questo semplice step vado a creare quello che gli amanti della PNL chiamano il “Rapport”.
Successivamente invio il preventivo, al quale richiedo un 40% d’anticipo “ferma-impegno” superato il quale vi è un successivo appuntamento per definire i dettagli del lavoro, colori, style e cosi via.
Bene con questo articolone di spunti di riflessione ora ne avrai tanti, per questo capisci quanto è importante il tuo commento proprio ora? 😉
Velia ha detto:
Guarda Andrea condivido in pieno. Oddio i siti fatti i stile pacchetto. 5 pagine a tot…
Ok magari il prezzo basso invoglia il cliente, però vedo in giro troppi siti con un copywriting che mi lascia sgomenta, e senza nemmeno i minimi requisiti SEO etc.
Hai speso 300,00 per un sito e poi?…..Stai perso in 40esima pagina nei meandri del web….
Velia ha detto:
Intendo dire che è logico che chi propone un sito listino prezzi fissi e magari eccessivamente bassi, poi per ritorno economico deve per forza risparmiare sull’ossatura o le fondamenta del sito. E’ come costruire una casa risparmiando sulla qualità dei materiali…..lascio immaginare cosa accade. Ricordando L’Aquila
Andrea Leti ha detto:
Le questioni legate al SEO sono tutt’un’altra storia nella realizzazione dei siti web.
Il SEO ha poco di creativo, dove per creativo intendo il significato artistico del termine…
VELIA ha detto:
Ciao Andrea, certo il seo non è creativo come lo intendi tu. Ha però le sue forme di creatività, il copywriting per esempio o scrittura creativa.
Comunque grazie per questa serie di articoli, illuminanti.
Davide ha detto:
Condivido le argomentazioni, facendo un ragionamento a parte con i clienti per i quali il tuo lavoro, qualunque sia il campo di consulenza, usa la testa e non merce “materiale” per cui non ha dei veri costi. ma basta, secondo me, prendere una linea ed elasticizzarla alla bisogna. Ho + o – le stesse richieste in un altro ambito di consulenza, un buon metodo di presentare un costo del lavoro di questo tipo è stato di agganciare l’idea di consulenza che farebbe un avvocato, commercialista o professionista ad un primo incontro: la prima tranche di tempo dedicato al cliente è gratuita, per capire la problematica e proporre un ventaglio di soluzioni. Da lì in poi parte l’orologio posto sulla scrivania, non troppo differente da un montatore di mobili, che fattura a ore il suo lavoro fisico 😉
Continua così Andrea, sempre interessante.
Davide, BitcoinVeneto.it
Andrea Leti ha detto:
Ciao Davide!
Deduco che sei lo stesso del commento facebook! 😀
gianfranco ha detto:
Due considerazioni non dette. Svendere un prodotto come un sito web che dovrebbe essere una complessa costruzione che lega tanti fattori significa svendere la categoria di persone serie e preparate che ci vivono di questo lavoro e mi rivolgo ai giovani universitari e no che spesso pur di prendere i 100 euro per la serata lo fanno. Altra cosa, tutti i cms dilaganti, a cui ho cercato di resistere fino che ho potuto, hanno portato ad una svalorizzazione del progetto come se analisi, conoscenza, comunicazione, sei, assistenza etc etc non siano lavoro. Per favore rialziamo i prezzi per favore , se tutti lo facciamo il cliente sa che meno di una certa cifra non si potrebbe acquistare un lavoro/servizio che sia degno di nome. tutti ne gadagneremo, noi che ci lavoriamo e il cliente che sarebbe seguito più seriamente.
Andrea Leti ha detto:
Ciao Gianfranco, la serietà con il quale si deve seguire il cliente deve essere la la stessa.
NON E’ IL CLIENTE CHE RILASCIA IL PREVENTIVO.
Fare a gara a chi offre di meno, è un concetto sbagliatissimo. Alla fine che facciamo lavoriamo gratis?
Alessandro ha detto:
Ciao Andrea,
bell’articolo e molto interessante ma,ci sono troppe variabili, come ti comporeresti nel caso dovessi sviluppare lo stesso lavoro con stesse caratteristiche es: “una landing page” per il commerciante modesto del tuo paese e Laura Pausini?
Sicuramente il preventivo della seconda sarà più alto ma, in base a cosa?
Una è conosciuta in tutto il mondo l’altro solo in un piccolo paesino, credo sia giusto che la prima paghi di più ma, come lo si può calcolare questo fattore?
Andrea Leti ha detto:
Ciao Alex, le variabili fanno parte della dinamica.
Cliente differente esigenze differenti.
Il calcolo non è aritmetico e quindi secondo me le variabili chiave che devono aiutarci a capire come calcolare il valore monetario da attribuire a questo lavoro sono:
– Effort
– Tecnica
– Tempi
– Fattore rischio
Effort
Sicuramente l’effort di gestione dei due task è radicalmente differente considerata la differenza di popolarità che contraddistingue i due potenziali clienti.
Per la Pausini, seguendo il tuo esempio, sarà estremamente superiore a quello rivolto al piccolo commerciante che generalmente si rivolge ad una nicchia ristretta di persone, e che paragonata a quella di una pop star famosa è un granello di sabbia nel deserto.
L’attenzione e lo studio dei dettagli, aggiunta alla variabile STAFF che probabilmente si aggiungerà trattando il lavoro della pausini non è uguale al rapporto andrea-commerciante.
Tecnica
Il piccolo commerciante difficilmente ha le stesse necessità tecniche che può avere la pausini.
Anche lo scopo sarà potenzialmente differente e punta ad ottenere risultati diametralmente opposti.
Inoltre il commerciante del paesino, che fino a quel momento, ha vissuto di proprie capacità in modo "modesto" non avrà bisogno di effetti speciali nella landing page. Al contrario la semplicità della pagina rispecchierà in maniera coerente la sua presenza online.
La POP star è in continua ricerca di quel qualcosa in più che lo differenzi dagli altri cantanti e potenzialmente sviluppi, considerata l’era social, una viralità estrema. Nel calcolo del preventivo verranno previste anche tutti i possibili rifacimenti del lavoro al quale un cliente cosi sottoposto a multipli pareri è soggetto (lei in primis, direttore marketing, la casa discografica….)
Tempi
I tempi di realizzazione poi come ho scritto nell’esempio influenzeranno il prezzo.
Fattore Rischio
Il fattore rischio qui ricopre un aspetto molto importante.
La Pausini ha un direttore marketing, un vice direttore, una casa discografica che hanno come unico scopo quello di generare guadagni e popolarità che a sua volta genera guadagni.
Fare un lavoro per la Pausini potrebbe rivelarsi la fortuna della tua vita o la tua rovina.
Loro hanno accesso ai media importanti con una facilità fuori dal comune quindi un errore fatale se viene sbattuto sui Media ti sei giocato la carriera.
Cosa ne sa la pausini di Server, Tassi di conversione, di Bandwidth, di PHP ecc. ecc.?
La protezione del codice poi è fondamentale per evitare o limitare al massimo il rischio di php iniejction, sql iniection e cose similari.
IMMAGINA una bella notizia sul TG5 "La Pausini vittima di attacco hacker sul suo sito. Complice un errore di programmazione del suo Wed Designer…." o un Tweet, che ormai vanno di moda.
Sei finito!
Sicuramente ci saranno altri fattori che al momento non mi sovvengono, ma credo di essere stato abbastanza esaustivo nel rispondere alla tua domanda.
😉
Alfredo ha detto:
Cosa dire Andrea.. daccordissimo con te…
Non è mai semplice fare un preventivo e questo lo si sa.. i clienti sono tutti diversi e come dici tu ogni lavoro ( cliente ) è una finale ( vittoria o sconfitta ) e non ci sono in ballo solo i soldi ma la tua reputazione.. il tuo futuro..!!
Mi pare normale che il preventivo per un potenziale cliente deve essere sviluppato in base a fattori diversi..
Più si rischia.., più metti in gioco le tue competenze.., più tempo serve per sviluppare il progetto.. più è alto il valore del tuo lavoro..
Ti saluto 😉
Alessandro ha detto:
😉
Tuny ha detto:
Ciao Andrea, sottoscrivo in pieno quanto dici, sei sempre molto preciso nelle tue analisi. Di questi tempi ci sono tanti blogger che scrivono sull’argomento, a te il merito di aver sottolineato un’aspetto poco considerato: un creativo serio NON può fornire un listino per il suo lavoro. Personalmente anch’io elaboro un preventivo dopo un’approfondita conoscenza del cliente e delle sue necessità ma anche impiego parecchio tempo ad informarlo su quali e quanti servizi e soluzioni avrà per quello che paga, cercando di metterlo al corrente anche dei potenziali rischi di ogni soluzione scelta, anche se non riguarda sostanzialmente me. In sostanza cerco di fornire al potenziale cliente un quadro il più completo possibile, è vero che non sempre paga, ma credo sia un’ottimo modo di nobilitare la tanto bistrattata figura del creativo e di essere in pace con se stessi.
Andrea Leti ha detto:
Ciao Tuny, la trasparenza paga sempre