Diventare Freelance: cambia tutto
Nel primo di questi articoli dedicati al diventare freelance, ho fatto una panoramica sull’andazzo psicologico della percezione sui freelance che web e “titolari di partita iva bisognosi d’aiuto” stanno costruendo consapevolmente o meno.
Ho cercato tramite domande mirate di sviscerare le motivazioni che ti spingono a dire o anche solo a pensare: “Voglio diventare freelance”.
Iniziamo subito dalla base, il termine freelance: vuol dire libero professionista.
In quanto libero di gestire la tua professionalità e la tua professione (che è direttamente o indirettamente proporzionale al miglioramento della tua vita).
In quanto libero, deve permetterti di vivere una vita che ha molti più vantaggi rispetto alla vita da dipendente.
Fin qui non fa una piega. Vero?
Facendo un elenco “ideale” poco esaustivo diremmo subito che se diventi freelance devi almeno migliorare questi 2 aspetti della tua vita:
- Guadagnare almeno circa il doppio di quello che guadagni come dipendente;
- Avere più tempo libero per fare altre cose importanti (migliorare altri aspetti della tua vita);
Questi due punti sono il primo minimo obiettivo raggiungibile.
Entrambi però mettono in luce due esigenze differenti ma collegate fra loro:
vuoi diventare freelance per guadagnare di più ed essere libero finanziariamente?
oppure…
vuoi semplicemente essere più libero dai classici “obblighi” (alzarsi presto, prendere la macchina, sentirsi il capo…) ?
Se il tuo obiettivo è liberarti dai classici obblighi, ordini e compagnia bella allora, come ho già detto nel precedente articolo, esistono tantissimi modi per migliorare la tua vita migliorando il tuo rapporto con il capo, o il tuo superiore. Questo puoi farlo lavorando sul tuo atteggiamento.
Se invece il tuo obiettivo è quello di diventare libero finanziariamente, allora il discorso cambia, gli impegni cambiano.
Cambiano moltissimi aspetti del lavoro:
- Devi generare un flusso di cassa continuo che ti garantisca di pagare le spese e guadagnarti da vivere
- Devi analizzare il mercato al quale vuoi rivolgerti e rivolgerti per l’80% delle volte allo stesso
- Devi posizionarti sul mercato
- Devi scegliere un modello di business
- Devi guardare stare al passo con i trend e puntare a far nascere un trend
- Devi migliorare la tua professionalità, il tuo livello tecnico, le abilità di problem solving
- Devi progettare un modello scalabile per la tua azienda affinchè possa ingrandirsi
- Devi imparare a negoziare con i clienti
- Devi conquistare la fiducia dei clienti
- Devo…..continuare? 🙂
Come puoi vedere cambia completamente la prospettiva lavorativa, gli impegni ecc.
Se non sei un freelance, oggi è la tua azienda a preoccuparsi di tutti questi aspetti.
E’ anche vero che oggi o domani la tua azienda per una scelta sbagliata può ritrovarsi in bancarotta e fallire. In questo caso tu saresti una vittima dell’accaduto.
Aprire la tua attività ti rende responsabile delle conseguenze delle TUE scelte.
Insomma, come avrai potuto comprendere sicuramente diventae freelance significa in primis investire su se stessi.
Chiudo questo articolo, consigliandoti di partecipare almeno a 2 seminari di marketing e webmarketing, meglio se dal vivo.
Un corso/percorso come questo Intraprenditori Live tenuto da due persone preparatissime e che conosco da anni, sto parlando di Lelio ‘lele’ Canavero e Andrea Lagravinese, che non hanno certo bisogno di presentazioni, e con il quale ci lavoro tutti i giorni, è molto utile a chi sta pensando di diventare freelance e a chi lo è già e desidera migliorare tutti quegl’aspetti elencati sopra.
La prossima edizione di questo corso è tenuta fra pochi giorni (Clicca qui se vuoi scoprire dove).
Bene, anche per oggi ho messo tanta carne al fuoco, sperando di esserti stato utile anche in questo articolo. Anche per questo articolo il tuo commento non sarà mai cosi apprezzato.
Ti dò appuntamento al prossimo articolo in cui ti parlerò di clienti e preventivi nel quale ti dirò parlerò di alcune casistiche da me affrontate.
Attendo il tuo commento!
max ha detto:
Vorrei estendere il dominio e far sapere al mondo chi siamo e coinvolgere la mia gente e se ce una possibilita di lavoro perche lasciarsela scappare
Andrea Leti ha detto:
Ciao Max scusa ma mi sfugge il nesso logico del commento in relazione al contenuto dell’articolo
Paolo ha detto:
Andrea,
diventare freelance non è per niente semplice e soprattutto non si raggiungono fama e gloria senza sudare.
Fare il dipendente vuol dire fare il proprio dovere durante le otto ore canoniche e aspettare il 10 di ogni mese per ricevere lo stipendio, che più o meno puntuale, quasi sempre arriva.
Fare il freelance significa come hai detto tu, prepararsi, cercare i clienti e quindi procurarsi il lavoro, realizzarlo, consegnarlo, e a volte rincorrere il cliente per farsi pagare.
E’ anche vero che se riesci ad arrivare in alto le soddisfazioni arrivano…. ma bisogna avere pazienza e soprattutto passione per quello che si fa.
Andrea Leti ha detto:
Non posso contraddire una parola di quanto hai detto Paolo.
E questi articoli che sto scrivendo hanno como scopo quello di aiutare chi sta nella terra di mezzo a capire, anche grazie alla mia esperienza personale, come possono fare per diventare freelance.
Una delle parole chiave del diventare freelance è resposabilità
Ma è solo una delle parole chiavi.
Velia ha detto:
Condivido quanto detto sopra. Ho una domanda, il corso che suggerisci di approfondire si riferisce a chi già è un imprenditore. Hai mai pensato di scrivere una guida, per chi invece dovrebbe proprio partire da zero?
Andrea Leti ha detto:
Ciao Velia, scrivere una guida è molto impegnativo.
Non dovrei fare nient’altro durante il giorno.
Con la scrittura di questi articoli (continua a seguirmi) è come se lo stessi facendo in reltà.
Lo scopo è proprio aiutare tutti i lettori che quest’anno mi hanno veramente invaso di email sull’argomento. Probabilmente ci sarà stata una pressione mediatica sull’argomento oppure è una svolta.
Nel mio piccolo spero veramente di poterti aiutare con questi articoli e con queste esperienze condivise,
Velia ha detto:
Ciao Andrea, dopo il tuo precedente post dove trattavi l’argomento ho passato due o tre giorni a pensare di suggerirti di scrivere, appunto qualche suggerimento o idea o addirittura una guida su come muoversi. Grazie ancora per le informazioni che tratti.